BIO
(Istanbul, 3 aprile 1982) è un’attrice turca naturalizzata italiana. Considerata una fuoriclasse della scena, ha iniziato a recitare all’età di cinque anni come studente presso il Teatro Nazionale di Istanbul.
Si è trasferita in Italia nel 2001 e 19 anni è ammessa all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Ha recitato, tra gli altri, con Massimo Dapporto ne “Il malato immaginario”, ne “Il gabbiano”, diretto da Leo Muscato, ne “La casa di Ramallah” di Antonio Tarantino, per la regia di Antonio Calenda al fianco di Giorgio Albertazzi e nella messa in scena di Valerio Binasco e di “Romeo e Giulietta” nel ruolo della protagonista, a fianco a Riccardo Scamarcio, fino ai più recenti “Homicide House” (Premio Tondelli) di Emanuele Aldrovandi, presentato nel 2014 al Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria in cui è la protagonista Tacchi a spillo, e “Lampedusa” del drammaturgo britannico Anders Lustgarten, che ha debuttato in prima nazionale a Mittelfest 2018 che le vale il Premio Ristori, come migliore attrice.
Molte collaborazioni con Valerio Binasco e la sua Popular Shakespeare Company di cui ha fatto parte, unitamente all’importante rapporto creatosi con il drammaturgo e regista argentino-ormai nome di culto del teatro contemporaneo mondiale- Raphael Spregelburd, con cui ha lavorato varie volte insieme negli ultimi anni, fino al recente spettacolo con produzione e cast internazionale “La Fin de l’Europe” , all’interno del quale è contenuto il testo “La Fin de la Noblesse” scritto da Spregelburd appositamente per lei. Nel 2016 interpreta Sylvia nel debutto italiano del “Tribes” della drammaturga e regista (nipote di Pasternak) Nina Raine, che ha elogiato la sua interpretazione come una delle migliori e più efficaci letture in assoluto di questo personaggio, nelle messe in scena di cui il testo ha goduto.
Nel 2016 è una dei tre artisti scelti dall’Ambasciata Turca come rappresentante della cultura turca in Italia insieme a Ferzan Ozpetek e Serra Yılmaz. Il 2011 segna il suo debutto cinematografico nel film “Io non sono io – Romeo, Giulietta e altri” di Paul Santolini insieme a Riccardo Scamarcio. Seguono “Fiabeschi torna a casa” diretto e interpretato da Max Mazzotta con Lunetta Savino e Ninetto Davoli, “Tir “per la regia di Alberto Fasulo (premiato nel 2013 con il Marc’Aurelio d’oro per il miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Roma) a fianco del celebre attore sloveno Branko Zavrsan (già premio Oscar per No man’s land di Tanovic); “La Rivincita” con Leo Muscato, quindi” The fish in me” diretto dal connazionale Ertan Velimatti Alagöz che le vale il più importante premio del cinema turco per la sua interpretazione. Tra i maggiori riconoscimenti, ha vinto il Golden Graal, il Premio Ristori, il Golden Boll come miglior attrice.
ISTANBULBEAT
di e con Deniz Ozdogan
regia di Aleph Viola
con Tommaso Rolando, Rubén Esposito
SINOSSI
Lo spettacolo è un viaggio in 7 capitoli. Una cantata, un omaggio, un tentativo di riconnessione che Deniz Özdoğan dedica alla sua città, al grande ventre che l’ha generata, alla sua Istanbul. In questa fase così violenta che sta attraversando la Turchia è un atto di riscrittura magica della propria storia, è una ricerca di ricontattare la propria femminilità e incontrare diversamente il maschile, accogliendo con amore i fantasmi del passato, per aprire una porta sul presente.
“Ho un’immagine dentro,
di donne e di uomini arrabbiati, che si sono feriti a vicenda, “un debole uomo baciato da una puttana”,
dei bambini feriti vestiti da adulti,
non c’è felicità in quest’immagine, c’è solo guerra.
Ora ho bisogno di ridare la dignità e la gioia, all’uomo, alla donna, al bacio e alla debolezza.”