BIO
Classe 1979, inizia giovanissimo il suo percorso teatrale con la compagnia Koreja a cui rimane legato per oltre dieci anni frequentando corsi e stage con maestri della scena contemporanea (Giorgio Barberio Corsetti, Cesar Brie, Danio Manfredini, Marco Baliani, Renata Molinari) e poi con Arturo Cirillo, Richard Olivier, Eimuntas Nekrosius ed occupandosi allo stesso tempo di organizzazione. Si laurea in lettere classiche con una tesi sulle riscritture contemporanee di Uccelli di Aristofane nelle messinscena di Marco Martinelli, Federico Tiezzi e Gabriele Vacis. Sempre per Koreja, divenuto poi Teatro Stabile d’innovazione, lavora come attore in alcuni spettacoli “Cartoline”, “la crociata dei bambini” “Molto rumore per nulla”, collabora agli allestimenti di Adriana Zamboni ed Enzo Toma, cura laboratori teatrali nelle scuole e le produzioni della compagnia sino al 2008. Nel 2003 Partecipa e arriva in semifinale al premio Scenario con lo spettacolo “Lourdes”. Collabora alla direzione artistica di alcuni progetti del Teatro pubblico pugliese come “Puglia night Parade” e “Puglia show time”, alla realizzazione di progetti europei e al coordinamento artistico-organizzativo del progetto Teatri Abitati presso il Teatro Comunale di Nardò prima e poi di Novoli (Le) dal 2014. Nell’Autunno 2009 è assistente alla regia di Arturo Cirillo per “Otello” e nel 2010 fonda Factory compagnia transadriatica per la quale dirige gli spettacoli “Sogno di una notte di mezza estate” con attori italiani e balcanici e poi “Romeo e Giulietta”, “La bisbetica domata”, “Il Misantropo” impegnati in lunghe tournée nazionali e poi “Cenerentola” e “Diario di un brutto anatroccolo” e “Peter Pan”spettacoli da tout public coi quali raggiunge il Fringe di Edimburgo e altri e rassegne Festival in Francia, Grecia, Spagna, Macedonia, Montenegro, Svizzera, Romania, Tunisia, Iran. Con lo spettacolo “Diario di un brutto anatroccolo riceve numerosi premi tra cui miglior drammaturgia, regia e spettacolo al Festival di Hamedan in Iran. Nel 2013 Crea la performance Trip viaggio nel Salento tra Santi e Fanti declinata in diverse edizioni. E’ tra i docenti di Ama Accademia Mediterranea dell’Attore per la quale compone le regie di due anni accademici e firma la performance Pupe di pane. Dal 2013 è direttore artistico del Teatro comunale di Novoli, dove ha sede la residenza artistica della compagnia Factory e condirettore artistico del Festival I teatri della cupa e dal 2014 del Festival Internazionale Kids a Lecce. Nel 2020 con lo spettacolo Mattia e il nonno riceve il premio Eolo come miglior spettacolo dell’anno.
MATTIA E IL NONNO
Spettacolo teatrale di Roberto Piumini.
Dal romanzo omonimo pubblicato da Einaudi Ragazzi
con Ippolito Chiarello
adattamento e regia Tonio De Nitto
musiche originali Paolo Coletta
Costume Lapi Lou
Luci Davide Arsenio
Tecnico Antonio Longo
Organizzazione Francesca D’Ippolito
coproduzione Factory compagnia transadriatica, Fondazione Sipario Toscana in collaborazione con Nasca Teatri di Terra
SINOSSI
Mattia e il nonno è un piccolo capolavoro scritto da Roberto Piumini, uno degli autori italiani più apprezzati della letteratura per l’infanzia. In una lunga e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione forse di un sogno, nonno e nipote si preparano al
distacco, a guardare il mondo, a scoprire luoghi misteriosi agli occhi di un bambino, costellati di incontri magici e piccole avventure pescate tra i ricordi per scoprire, alla fine, che non basta desiderare per ottenere qualcosa, ma bisogna provare e
soprattutto non smettere mai di cercare. In questo delicato passaggio di consegne il nonno insegna a Mattia, giocando con lui, a capire le regole che governano l’animo umano e come si può fare a rimanere vivi nel cuore di chi si ama. Una tenerezza infinita è alla base di questo straordinario racconto scritto con dolcezza e grande onirismo. Un lavoro che ci insegna con gli occhi innocenti di un bambino e la saggezza di un nonno a vivere la perdita come trasformazione e a comprendere il ciclo della vita.
È un farmaco questo racconto, uno di quelli che noi adulti, avremmo dovuto avere la fortuna di conoscere da piccoli per imparare a recepire la separazione come questo cammino tra nonno e nipote che somiglia a un viaggio che non fa più paura..