invitato da
Musica - 45 min - Prima Regionale
Ticket € 10,00 (include gli eventi: Esercizi di equilibrio sull'asse di genere; live set Riad Nassar; middle eastern clubbing)
Credits
set audio/video a cura di Camilla Pisani
Sinossi
Phant[as] è un viaggio all’interno del mio immaginario orrorifico, un incubo lucido alimentato dalle mie tante guerre interiori. Le 8 tracce sono come specchi che proiettano i miei pensieri più oscuri, lanterne delle mie paure più intime. Il progetto è influenzato dalla Fantasmagoria, una forma di teatro diffusasi maggiormente a Parigi nel XVIII secolo, nella quale venivano proiettate immagini di scheletri, demoni e fantasmi su muri e/o su delle lenzuola. Durante questi spettacoli, si veniva a creare un rapido susseguirsi di luci, fumo, illusioni, fantasmi e spettri che ingannavano e stupivano il pubblico. Gli spiriti si presentavano sotto una moltitudine di forme diverse; alcuni di loro uscivano fuori avvolti in una nube e sembrano rivestirsi di un corpo per poi scomparire; altri apparivano in lontananza e crescevano gradualmente e dopo essersi avvicinati ai presenti si ritirano decrescendo nella stessa maniera. Altri ancora, si scontrano contro il volto degli spettatori come a tentare di toccarli e poi, all’improvviso, si dissolvevano nel buio. L’album quindi, ruota intorno al concetto di “illusione” da intendersi come un rapido susseguirsi di immagini, suoni, colori, oggetti, azioni che colpiscono vivamente i sensi e la fantasia mostrando figure irreali e intangibili, ma comunque visibili e paralizzanti, proprio come lo sono le nostre paure. In ogni traccia infatti, affronto un mio turbamento diverso, pensieri negativi che mi appartengono e hanno condizionato gli ultimi anni della mia vita e che descrivono una triste condizione condivisa da gran parte dei miei coetanei (relazioni tossiche; precarietà e sfruttamento professionale; immaterialità del futuro, tradotto in frustrazione, stanchezza/disperazione, spaiamento, claustrofobia e voglia di evasione; angoscia, panico e senso di impotenza nei confronti della natura e della malattia). Il progetto si presenta come un’esperienza catartica in cui esorcizzo i miei fantasmi mentali e li affronto, sfido e combatto con l’arma potente e persuasiva del suono, composto questo di ritmiche ossessive e atmosfere evanescenti. Infine, il riferimento alle Lanterne magiche è legato alla mia ricerca nel campo dell’audiovisivo poiché, esse furono le prime performance in cui si tentava, attraverso l’unione di rappresentazioni grafiche in movimento, giochi di luci e del sonoro, di ottenere nel pubblico un maggiore coinvolgimento sensoriale ed emotivo.