Giorgina Pi | Bluemotion

2022 PROSA
BIO

Giorgina Pi è un’artista nata e cresciuta a Roma.
Si laurea in Dams, si specializza a Parigi con una tesi sugli spettacoli shakespeariani del Théâtre du Soleil, conciliando fin da principio l’interesse per il teatro e i gender studies.
Autrice di saggi e articoli è dottoranda in comparatistica presso le Università di L’Aquila con Massimo Fusillo e Paris 8 con Nadia Setti, concentrandosi sulle riscritture contemporanee di miti greci firmate da donne.
Regista, attivista, videomaker, femminista, fa parte del collettivo artistico Angelo Mai – spazio indipendente per le arti di Roma (Premio Franco Quadri 2016). Con il gruppo Bluemotion realizza spettacoli e immagina ambientazioni, in una ricerca che coniuga arti della scena, ricerca visuale e musica dal vivo. Ha collaborato con vari artisti tra cui Motus, Fanny & Alexander, Balletto Civile. Ha lavorato approfonditamente sui testi della drammaturga inglese Caryl Churchill, attraverso mise en espaces, traduzioni, radiodrammi [in particolare Non Non Non Non Non Abbastanza Ossigeno per Rai Radio3] e soprattutto direzione di spettacoli tra cui CaffettieraBlu, SettimoCielo, Not notnot notnotenoughoxygen.
Dal 2019 lavora sulla scrittura poetica di Kae Tempest, realizza gli spettacoli Wasted e Tiresias e la performance video Tiresias BSide. Tiresias vince il Premio Rete Critica 2020 e 3 premi UBU nel 2021.
Nel 2021 è regista dell’opera The rape of Lucretia di Benjamin Britten prodotta dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e di Sherpa, scritto da Roland Shimmelpfennig ed inserito nel G8 Project del Teatro Nazionale di Genova.

TIRESIAS

un progetto di Bluemotion

da Hold your own/Resta te stessa di Kate Tempest

traduzione di Riccardo Duranti

regia Giorgina Pi

con Gabriele Portoghese

dimensione sonora Collettivo Angelo Mai

bagliori Maria Vittoria Tessitore

echi Vasilis Dramountanis

costumi Sandra Cardini

luci Andrea Gallo

accompagnamento Benedetta Boggio

produzione Angelo Mai/Bluemotion

 

SINOSSI

Tiresia è via d’uscita alla natura, le sue tante e sfrontate vite sfidano l’ordine naturale e la gerarchia del tempo: Tiresia è simultaneità. Tra vecchi dischi e nuove impressioni, un corpo solo, quello di Gabriele segue orme poetiche e sonore per le strade di un mondo che morendo rinasce.  Corteggia Tiresia di Eliot dove l’indovino è il poeta che unisce il misterioso tema dell’origine insieme alla veggenza del non ancora. Facciamo allora che i versi siano in carne ed ossa: mettiamoci in cerchio ad ascoltarli nella vita di adesso lacerata e frastornata da ferite ancestrali di questa nuova peste, dalle pressioni soffocanti della rinnovata ferocia del capitalismo. Difficile trovare la forza di restare se stesse/i. Abbiamo chiesto aiuto a chi non ha bisogno di guardare per sapere. Tiresia per noi è un rito. “Tiresia, vienici a parlare” chiede Tempest e noi pure. Stavolta ti ascolteremo. Sappiamo che vedi fino in fondo nel passato, tu non perdi la memoria come noi, non ti preoccupi di piacere, sei povero, vecchio, vagabonda, sporco, trans, in mezzo alle cose, sempre imprevisto. Qualcosa nel crepuscolo in arrivo sussurra di non tormentarsi le mani. Non importa ciò che oggi perdiamo. Non è ancora domani. 

Giorgina Pi