K-Danse

2021 DANZA DIGITAL ART
BIO

La compagnia si distingue per lo sviluppo di una scrittura coreografica contemporanea basata su una costante dialettica tra il corpo vivente (vissuto) et il corpo visuale (mostrato o virtuale).
Jean-Marc Matos (ideatore del progetto, coreografo), in partnership con diversi collaboratori fidati, realizza da una parte spettacoli dalla dimensione immersiva (Gameplay Level2, Myselves, *Magh, Monster, Metaphorá, ecc.), dall’altra lavora sulla scrittura di drammaturgie interattive, in particolare su progetti a dimensione partecipativa che si interrogano sulle relazioni spettatori-danzatori-ambiente circostante (RCO, BodyFail, Narcissus Reflected, Metaphorá).

MYSELVES

Performance di videodanza a cura di K-Danse

Jean-Marc Matos: coprogettazione, preparazione e creazione coreografica
Marianne Masson: coprogettazione, co-creazione coreografica, interpretazione
Antoine Schmitt: coprogettazione, creazione visuale, sonora e interattiva
Design sonoro: Antoine Schmitt & Jean-Marc Matos
Musiche: Robert Crouch, Ipek Gorgun, Nils Frahm, Franck Vigroux, Daniel Brandt, Hauschka, Klara Lewis & Simon Fisher Turner, Biosphere
Luci: Fabien Leprieult
Costumi: Benjamin Haegel
Collaborazione tecnologica: Stefano Piana
Centro di ricerca Casa Paganini_InfoMus, Genova, Italia, Dir. Antonio Camurri
Analisi automatizzata delle qualità del movimento realizzata con la piattaforma EyesWeb
Residenza di ricerca: Fondazione Bogliasco, Genova, Italia (vincitori della borsa di sostegno alla danza 2017)
Compagnia sostenuta da: Consiglio Regionale Occitania (Innovazione e Culture Digitali), città di Tolosa, Consiglio Dipartimentale dell’Alta-Garonna, Progetto europeo WhoLoDancE, Spedidam.

 

SINOSSI
Un’umana – I suoi io – Una creatura.
Myselves, spettacolo coreografico interattivo, mette in scena un dialogo tra una danzatrice e la moltitudine dei suoi Io, incarnati in una creatura visuale e sonora autonoma e imprevedibile, emanazione della sua psiche che è interpretata da sensori corporei e ottici.
Un’opera contemplativa, metafisica. Un viaggio interiore. Un contatto con il mistero del soffio di vita.
Un’opera coreografica e digitale che genera il proprio immaginario a partire da frammenti di memoria, tentativi e incertezze, scatti frenetici, conflitti interiori e capacità di agire sul mondo.