BIO
La compagnia si distingue per lo sviluppo di una scrittura coreografica contemporanea basata su una costante dialettica tra il corpo vivente (vissuto) et il corpo visuale (mostrato o virtuale).
Jean-Marc Matos (ideatore del progetto, coreografo), in partnership con diversi collaboratori fidati, realizza da una parte spettacoli dalla dimensione immersiva (Gameplay Level2, Myselves, *Magh, Monster, Metaphorá, ecc.), dall’altra lavora sulla scrittura di drammaturgie interattive, in particolare su progetti a dimensione partecipativa che si interrogano sulle relazioni spettatori-danzatori-ambiente circostante (RCO, BodyFail, Narcissus Reflected, Metaphorá).
MYSELVES
Performance di videodanza a cura di K-Danse
Jean-Marc Matos: coprogettazione, preparazione e creazione coreografica
Marianne Masson: coprogettazione, co-creazione coreografica, interpretazione
Antoine Schmitt: coprogettazione, creazione visuale, sonora e interattiva
Design sonoro: Antoine Schmitt & Jean-Marc Matos
Musiche: Robert Crouch, Ipek Gorgun, Nils Frahm, Franck Vigroux, Daniel Brandt, Hauschka, Klara Lewis & Simon Fisher Turner, Biosphere
Luci: Fabien Leprieult
Costumi: Benjamin Haegel
Collaborazione tecnologica: Stefano Piana
Centro di ricerca Casa Paganini_InfoMus, Genova, Italia, Dir. Antonio Camurri
Analisi automatizzata delle qualità del movimento realizzata con la piattaforma EyesWeb
Residenza di ricerca: Fondazione Bogliasco, Genova, Italia (vincitori della borsa di sostegno alla danza 2017)
Compagnia sostenuta da: Consiglio Regionale Occitania (Innovazione e Culture Digitali), città di Tolosa, Consiglio Dipartimentale dell’Alta-Garonna, Progetto europeo WhoLoDancE, Spedidam.
SINOSSI
Un’umana – I suoi io – Una creatura.
Myselves, spettacolo coreografico interattivo, mette in scena un dialogo tra una danzatrice e la moltitudine dei suoi Io, incarnati in una creatura visuale e sonora autonoma e imprevedibile, emanazione della sua psiche che è interpretata da sensori corporei e ottici.
Un’opera contemplativa, metafisica. Un viaggio interiore. Un contatto con il mistero del soffio di vita.
Un’opera coreografica e digitale che genera il proprio immaginario a partire da frammenti di memoria, tentativi e incertezze, scatti frenetici, conflitti interiori e capacità di agire sul mondo.